mercoledì 24 agosto 2011
Arriviamo a questa benedetta festa d'autunno !! Dopo essere stati a far "compere " nel grandissimo supermercato di DIO e dopo aver confrontato il bottino ancora vestiti da Bjorn Borg & Mc enroe ; io e il mio proverbiale amico playboy ci siamo divisi per adornarci per la festa che stava per venire. Ero cosi cotto da quei biscotti "magici"che una doccia tiepida mi avrebbe ridato tono e magari lucidità per affrontare l' ennesima devastante reunion . Mi ero sistemato a dovere, al tempo il mio look non era molto diverso da quello attuale. Forse ero più curato ma i tempi erano diversi, credevo ancora che dovevo farmi accettare dagli altri ed indossare i miei vestiti "maledetti" era un modo per attirarli a me , rendermi interessante ! Adesso ho perso questo vizio, mi vesto di decadenza, amo le magliette sbiadite con le scritte quasi illeggibili ed i jeans che sembrano essere stati raccolti nel cassonetto della Caritas . E qualche volta pure lo faccio!! Portavo la mia maglietta rimbaudiana preferita, mi sarei inventato qualcosa per intrattenere un po quel branco di smidollati. Suonò il telefono mentre stavo decidendo di prendere la mia sgangherata auto che non valeva più di 200 euro " pronto" dissi io, rispose una voce che non riconoscevo quasi alterata " son Mar" non riuscivo a capire inizialmente poi la linea trovò un momento di lucidità (beata lei!) e sentii " sono Marco " ! "Cazzo" era ritornato per l'occasione pensai e di getto " come stai amico dimmi che sei nelle vicinanze ! e che stasera non hai un cazzo da fare ? Mi spiegò che era dai suoi per tutta la settimana e che era abbastanza libero da impegni e da studi vari. Ci mettemmo d'accordo che sarei passato a prenderlo in mezz'ora, mi raccontò alla fine della telefonata che ci aveva portato una sorpresa " da far assaggiare " e che sarebbe stata perfetta per quella serata che ancora non sapevo che sarebbe passata alla storia e nella memoria di tutti noi.Inforcai la porta e montai in quella sottospecie di macchina rosso scolorita per la prima volta si accese al primo colpo. Attraversai il paese in un baleno guidando alla Niki Lauda prima del suo scottante incidente da tanto ero invasato per l' occasione. Ero felice di rivederlo ormai erano passati 3 mesi dall'ultima volta . Le nostre frequentazioni erano diminuite drasticamente da quando lui aveva cambiato università ed aveva trovato casa in campagna con la sua ragazza di allora, nelle colline intorno ad Urbino. Ecco stavo rallentando, già vedevo a distanza la casa gialla che era la parte centrale di un complesso di villette a schiera.Marco mi stava aspettando fuori come il solito. Lui detestava stare in famiglia e quando ritornava a casa con una scusa era sempre fuori dalla porta , in questo eravamo identici . Quando eravamo più giovani molto spesso organizzavamo insieme dei finti trekking in inoltrata campagna o in montagna pur di allontanarci per un po di casa.Passavamo intere giornate a giocare a carte ed a fumare. Quando lo chiamai lui era girato "hey giovane" gli intimai , imitando una fantomatica voce da sbirro , lui fece un salto visto che in precedenza aveva avuto dei piccoli problemi con la "cosiddetta legge".Gli avevano ritirato la patente per 6 mesi per una semplice canna !! Che fascisti! Mi rispose dopo una lunga pausa in cui accentuò un lungo&profondo respiro di sollievo. Notai che aveva una "tromba" nascosta all'interno della mano e forse per questo sobbalzò precedentemente. Subito mi guardò con faccia severa ma poi come al suo solito mi abbracciò vedendomi sorridere come un clown dicendomi, " ciao sottospecie di disgrazia rimbaudiana come butta?" io risposi " sebbene è assodato che dimoriamo all'inferno ho abbastanza erba per limitare le ustioni !" .Eravamo veramente felici di vederci , la distanza sia di tempo che di spazio non cambiava il nostro legame che ormai era saldo e pluridecennale. Ci sorridemmo a lungo come due stupidi spinelloni e montammo in macchina diretti al meeting con il resto della compagnia .Appena salì si impossessò dello stereo e disse " adesso mio caro amico ti faccio ascoltare un vero e proprio capolavoro , io tacqui ed acconsentii seraficamente. Mi fidavo delle sue intuizioni musicali come lui delle mie. Sentenziò da grande dj intergalattico con voce altisonante & altezzosa " Smashing Pumpkins gruppo" ( pausa) " album Siamese Dreams" ( rullo di tamburo simulato ) " first song :Cherub rock , il rock degli angeli !"...la canzone cominciò con un vero& proprio tamburo mentre il mio vecchio amico riaccese il joint che si era spento nella sua mano dicendomi con voce vellutata quasi per imitare il cantante "questa è la sorpresa, tu sei stato prescelto per il primo assaggio" / che feci senza tanti complimenti ed aspirai per due volte un fumo denso e dal gusto aromatico che mi riempiva tutta la bocca, deliziandola di toni fruttati ed esotici . Dopo qualche secondo , tutto cambiò e con le mani ancora sul volante ebbi una tale modificazione di coscienza che per un attimo pensai di fermarmi ad un lato della strada. "Wow cazzo amico" sbottai "che roba è questa?". Per fortuna avevo fatto solo due tiri ma era stato come salire in una giostra multidimensionale. Mi aveva soprattutto preso gli occhi e le luci del paesaggio tutt'intorno sembravano più fluide e più colorate ; la mia mente era stranamente assente ed avevo delle chiare allucinazioni visive che riuscivo a dosare e controllare a malapena. Sentivo la voce di Marco come fosse lontana come se non fossimo nello stesso posto, che mi stava spiegando la particolarità di questo suo portentoso hashish che si chiamava Manali.. Mi fece presente che non era il solito Manali che già è un tipo di fumo molto forte, ma che era stato prodotto con resine di piante fortemente psicoattive e allucinogene. Era veramente piacevole sentirlo parlare di queste cose sembrava di stare ad una conferenza con un autorevole ed esperto sommelier del fumo. Da quel che avevo capito glielo aveva procurato un suo amico d'università che era appena stato in India, che lo aveva preparato personalmente ed era riuscito ad imboscarsene un etto dentro il deretano. Aggiunse che quello era il frutto di un credito per dei lavori che aveva fatto per lui. Aprì la scatolina per farmelo annusare, e ridendo come un folle mi disse " questo mi durerà tutta la settimana anche se dovrò condividerlo con tutti voi , ne serve pochissimo e mi aiuterà a salvarmi dalla mia famiglia e dalla noia di questo paese bigotto". Come non capire, io non sapevo più dove scappare o meglio non perdevo occasione alcuna di trovarmi in altri lidi. Tra una chiacchera e l'altra ci trovammo nelle vicinanze della casa di campagna di Francesco. Non facemmo tempo a fermarci nel capiente guardino sfiorito avvolto dall'oscurità della sera, che il resto della " ciurma " ci venne incontro chiassosamente con i bicchieri di vino in mano e scherzando come il solito. Si vedeva che avevano già tracannato un bel po di vino aspettandoci . Smontammo dalla macchina felici di trovarci li e dopo una decina di minuti di effusioni, abbracci&baci vari . Ci dirigemmo tutti allegramente verso la grande taverna in cui c'era ad accoglierci un grazioso camino acceso e pulsante di calore d'altri tempi. La tavola era già pronta e sopra la tipica tovaglia a scacchi bianchi&rossi c'era di tutto e di più. Oltre a tutto quello che avevamo preso il pomeriggio, c'erano torte salate, tramezzini e ben due spacecake fatte sicuramente da Giorgio, il suo stile era inconfondibile. Eravamo una decina , eravamo tutti pazzi! Desiderosi di scambiarci notizie sulle nostre rispettive situazioni scolastiche e non, sulle nostre avventure amorose, sui nostri esperimenti sessuali e con le sostanze psicadeliche. Ognuno di noi era interessato ad aspetti diversi della realtà. Quello che ci univa veramente era che ognuno di noi stava compiendo una ricerca personale in vari e differenti ambiti ma con lo stesso scopo.. Ci confrontavamo come fossimo degli "scienziati della realtà" alla ricerca di una pozione contro l'infelicità che a quanto pareva colpiva tutta l'umanità. All'inizio del delirante banchetto decidemmo all'unisono di fare il brindisi di inizio danze con un flut di prosecco pieno di infinite bollicine. Eravamo un gruppo misto in prevalenza maschile ma tra noi non c'era ne sessismo ne galanteria. "Sù ragazzi " sbottò dal fondo della lunga tavola Francesco che a quanto pare aveva una fame da lupo "avvicinate i piatti , riempiamo un po il nostro stomaco prima di provare il nuovo "soma" che ha trovato Marco, quello che ci condurrà a capire l'assoluto aggiunse con fare saggio& folle allo stesso tempo . In quell ' istante Marco dal lato destro del tavolo scoccò un sorriso onnicomprensivo forse presagendo che quell'esperienza avrebbe dato nuovi stimoli a tutti noi. Ci limitammo molto a bere vino per accedere all'esperienza più integri&puliti possibile. Verso le undici avevamo finito il banchetto e decidemmo di prendere il Manali verso mezzanotte . Cosi cominciammo a suonare ed a cantare tutti insieme come il solito. Franco era molto bravo alla chitarra e la sua scaletta era sempre galvanizzante. Cantammo da De Andrè ai Beatles, passando per Ustamò, CSI & Cure . Osservavo compiaciuto la scena, guardavo le facce dei miei amici intorno al tavolo erano tutti divertiti e sorridenti , provavo una gioia immensa tanto che avrei voluto fermare il tempo e stare in quel quadretto per sempre. Prima di mezzanotte mi impossessai della scena e cominciai a bestemmiare i miei versi preferiti. Tutti mi lasciavano fare. Tra di noi ognuno poteva esprimersi come meglio credeva e dagli altri veniva favorito e compreso. Facevamo quello che non avevano fatto i nostri tristi e repressivi "educatori". Noi avevamo capito al rovescio cioè quello che non bisognava fare ne essere. Eravamo aperti, libertari , generosi e anarchici, non per ideologia. Intanto nella parte piu scura della taverna Marco tra un ritornello e l'altro preparava tre o forse quattro sigarette truccate da far girare in cerchio. Lui un po si divertiva a fare lo "sciamano" erborista o meglio intruglionista del gruppo. Noi tutti eravamo abituati per cui non credevamo nella staordinarietà del viaggio che avremmo fatto in seguito o non lo pensavamo cosi dissimile dalla solita fumata di sempre. Niente di più sbagliato!! Infatti Marco ce lo ridisse più volte di andarci piano. Nella sua ouverture lo confermò parecchie volte puntandomi il dito e affermando con sicurezza " Tu lo sai amico ? " con una risatina finale. Dal canto mio non volevo sfigurare e rispondevo a tutto tono dicendogli che la giornata era stata già pesante per me e che probabilmente visto che non mangiavo da tempo avevo avuto un calo di pressione mostrandogli platealmente la lingua. Avevamo deciso insieme che pure le torte oltre che al vino le avremmo tenute per i prossimi giorni. Adesso a parere di Marco dovevamo addentrarci nella caleidoscopica dimensione del Manali più allucinante del creato. Avevamo deciso di stare insieme quella notte. I genitori di Francesco erano all'estero e succedeva spesso ed ogni volta noi facevamo feste da sogno. Era giunta la mezzanotte, un campanile non lontano ce lo comunicò con dodici rintocchi. Cosi senza neppure dircelo cominciammo a sparecchiare e riordinare velocemente. C'era poi chi si preoccupava di trovare la musica giusta e l'atmosfera delle luci più adatta all'evento. Marco non disse più nulla, era chiaro che lui conosceva già tutto. Accese tutte e quattro le canne e lo fece dicendo a tutti con fare sardonico " buona fortuna ragazzi ci vediamo all'alba o meglio ci ritroviamo all'alba, qui sempre nello stesso angolo" a quel punto rise ma lo fece per rassicurarci. Sembrava di essere degli astronauti della coscienza che stavano partendo con un missile di fumo. Effettivamente questa era la sensazione ogni volta che provavamo in gruppo qualche sostanza naturale nuova la nostra era una vera sperimentazione da psiconauti, eravamo complici oltre che amici , (qualcuno a volte diventava pure amante) se qualcuno non reggeva e andava in panico veniva subito aiutato a riprendere il controllo. Fumammo tutti con attenzione all' inizio ma inesorabilmente finimmo tutte le "sigarette" ed in pochi secondi davanti ad i nostri occhi si aprì un mondo completamente nuovo, inesplorato. La percezione che avevo avuto in macchina era veramente poca cosa al confronto. All'inizio provai quasi fastidio per quella istantanea sensazione di estrema felicità e quasi mi sentivo soffocare da questo impeto d'estasi che veniva dal profondo del cuore. Poi tutto si affievolì e l'esperienza rivelò in tutto il suo splendore, l'aspetto più luminoso che arricchiva l'anima di impressioni di pace & armonia. Lo vedevo pure negli sguardi da Buddha dei miei compagni di viaggio. Avevano delle espressioni cosi dolci sui loro volti familiari che sembravamo dei bambini rinati. Era chiaro che tutti noi eravamo nella tranquilla percezione dell'anima. che ama tutto indistintamente perchè si rivede in ogni cosa. Era come abitare in un bellissimo arcobaleno di perfezione. Il paradiso è incastrato nelle pieghe dell'inferno.Avevamo oltrepassato l'inganno, eravamo in un perfetto stato di non- mente. Immobili, estatici e consapevoli di essere solo un mistico sentimento in un gioco perenne di forme che non morivano mai. In certi momenti mi pareva di non esistere più, di essere un cielo limpido che osserva imperturbabile. Passavamo da momenti di profondo ed introverso piacere semi-orgasmico e sospiroso, a momenti di condivisione in cui noi senza alcuna inibizione ci baciavamo e ci toccavamo con profonda compassione. Questo durò in maniera più o meno intensamente per 4 ore a fasi alternate. Per tutta l'esperienza avevamo pronunciato pochissime parole, lo stupore era l'emozione predominante. Era la seconda volta che provavo del THC che dava effetti fortemente allucinogeni. La prima volta era stato al concerto dei DEAD CAN DANCE uno dei miei gruppi preferiti , avevamo fumato nel viaggio d'andata un paio di joint dell'erba veramente allucinante prodotta da Corrado, un caro amico di cui ho perso le tracce. Era stata una magica esperienza di colori e suoni, di poesia e matematica. A volte penso di essermelo sognato. Lo vorrei ripetere! SE QUALCUNO VIENE CON DUE BIGLIETTI, IO TROVO L'ERBA GIUSTA, CHIAMA !!
Le prime luci blu del crepuscolo entrarono dall'enorme finestra della taverna, il fuoco si stava spegnendo nel camino, i tizzoni arancioni attiravano le mie pupille dilatate, anche l'effetto del Manali stava terminando. Alcuni di noi già dormivano nei posti e nelle posture più assurde. Io ero molto soddisfatto dell'esperienza e credo anche i miei compagni da come mi guardavano. Avevamo ancora negli occhi quella vertigine di luci&paesaggi dionisiaci e nel cuore quella sottile carezza che arriva solo a mente sgombra. Mentre pensavo questo, Marco si svegliò dal suo torpore ed era l'unico sveglio ormai. Quando mi vide meditabondo ma sveglio sembrava felice e mi chiamò. Io mi avvicinai e lui mi sussurrò ad un orecchio " Albi facciamo una follia??" era una domanda affermativa, lui sapeva esattamente che non avrei mai detto "no"come lui non lo aveva mai fatto con me. Eravamo l'ala eccessiva del gruppo. Mi prese per mano e senza dire una parola si vestì, prese le sue cose , la mia giacca e mi spinse gentilmente verso l'uscita. Avevamo deciso di fumarne un altro prima di andare a letto insieme nel giardino davanti al finto stagno che pullulava di vita visto che era pieno di pesci rossi&neri di varie dimensioni. Faceva parte del nostro bagaglio culturale, era un nostro rito quello di aspettare l 'alba per poi precipitarci a letto e svegliarsi il pomeriggio seguente senza un bel niente da fare. " Devi vedere il sole nascere, strafatto di questo Manali " mi disse serio e perentorio " lui ti dirà tutto" continuò con fare esoterico. Io lo seguii anche quella volta, fumai la mia metà con devozione mista ad avidità e posai il mio sguardo lontano alla ricerca dei primi incantevoli raggi viola del sole. Intanto le vertigini dell'ebrezza ritornarono tutte insieme in un unico istante. Percepivo nuvole colorate comparire e dissolversi nella mia retina, come fuochi d'artificio. Ero "fuori "come le quattro ore prima con la differenza che adesso la mia anima aveva più spazio per vagare e per disegnare i suoi sogni. Adesso le parole di Marco non mi sembravano più molto strane dato che avevo l'impressione che tutto mi parlasse anche i pesci nello stagno. Aspettavo il sole con fiducia incrollabile. Ammiravo il sorriso genuino del mio amico e mi deliziavo al canto di gioia degli uccelli che mi riportavano sempre più nel momento presente, la grande soglia. Il sole stava per spuntare all'orizzonte , sentivo di essere in comunione con tutto ed ero molto emozionato. A tratti vedevo persino gli alberi respirare e l'aura intorno alle cose con evidenza da veggente. Sentii la mano di Marco cercare la mia, la strinsi con calore e partecipazione . Intanto il sole fece vedere la sua faccia e l'oro dei suoi raggi mi colpì nel profondo procurandomi un delicato orgasmo. A quel punto sentii chiaramente che il silenzio faceva il rumore dei pianeti ed entrava nel mio vuoto in maniera quasi fastidiosa mentre il sole in tutto il suo splendore catturava sempre più la mia attenzione. Ero avvolto dalla luce & dal calore di quel Dio del fuoco come se fossi molto vicino ma non potessi ustionarmi e percepii la sua imperitura voce maschile tuonarmi dentro dicendomi ......
" LA TUA ALBA E' MOLTO VICINA " ; poi a forza di fissare quella luce mattutina senza occhiali fui costretto a girarmi verso Marco che mi accolse con una risata folle. Io non ci credevo ancora ma lui scuoteva la testa affermativamente e mi disse " hai sentito amico mio?". Stavo ancora razionalizzando quella insolita esperienza sentivo quelle parole scavarmi dentro. Abbracciai il mio insostituibile amico , lo presi sotto braccio e gli dissi con tono fintamente serio " andiamo a letto pagano ! domani mi devo svegliare lucido".
"Ho un nuovo metodo tantrico da provare se voglio arrivare al mio orizzonte ed illuminare la vita di questa umanità senza fanali".