mercoledì 24 agosto 2011

Ci sono una miriade di storie molto significative di quell' incredibile periodo. Cosi tante che non saprei neanche da dove cominciare. Era bello fare parte di quel gruppo di sconvolti e passare il tempo ad organizzare follie dal lunedi al lunedi !! Non ci arrendevamo mai e trovavamo sempre modi assurdi per procurarci i nostri  "additivi" e le nostre bottiglie. Non eravamo ricchi ma eravamo temerari  in modo assurdo convinti che il mondo fosse anche nostro e per questo nessun senso della morale / nessun senso di colpa .  La scena si svolge a padova a casa di Matteo dopo un pomeriggio passato a mangiare biscotti all'hascisc e bere te marocchino non sapevamo come organizzare una festicciola anche quella sera. Ricordo che eravamo entrati in uno stato di trance  un po delusi di non avere mezzi a sufficienza per comprare alcunchè di significativo. Ad un certo punto Matteo squarciò il silenzio di quella mansarda calda ed accogliente di legno con uno dei  suoi soliti enormi rutti  quasi per richiamare la mia attenzione e disse con tono sicuro  " Pice mi è venuta un idea " lo disse sgranando i suoi due occhi che sembravano vivi come quelli di un topolino, io trasalii  " dimmi pure sai che sono disposto a tutto pur di fare di un po casino". Non disse altro e si alzò di scatto dalla sedia per un attimo traballò  e poi si diresse come un razzo nella sua  camera da letto. Io lo lascia fare e restai seduto a fissare narcoticamente il vuoto di quel pomeriggio, sentivo i cassetti dell'armadio aprirsi e chiudersi seccamente più volte. Passarono parecchi minuti e mi stavo immaginando di tutto e stavo per avere una crisi di curiosità  ma  non feci in tempo a muovermi che me lo ritrovai davanti a me completamente cambiato ! " Cosa ne pensi , come sto? " mi domandò con la sua solita faccia da culo,  io li per li non capivo e risposi che non mi pareva il caso visto l'abbondanza di biscotti digeriti di giocare a tennis ,  "magari ping pong" risposi non avendo capito le sue intenzioni reali, c'è meno da correre !! Alla mia strana risposta lui sorrise con malizia e aggiunse "non stai capendo un cazzo amico mio , vieni con me ". Lui mi alzò dalla sedia tirandomi per una manica e mi portò in camera da letto .Aveva già preparato anche il mio costume , era tutto disposto nel suo letto. "Ecco quà" disse "cambiati ed andiamo !". Cosi feci e in fretta mi ritrovai vestito come un tennista di provincia appena uscito dal SERT . Eravamo entrambi in bianco , lui adidas ed io tacchini con tanto di borsa sportiva e racchetta . Il completo che portavo io era di suo padre ed era abbastanza datato; io ci stavo dentro due volte  ma lui riuscì ad adattarlo a me con spille da balia ed elastici nascosti. Poi mentre stavamo nel corridoio dell'appartamento per dirigerci fuori Matteo con fare serafico ed esperto mi illustrò il piano. La strategia era semplice, entrare nel market meno controllato che conoscevamo e recitare la parte dei tennisti sudaticci che erano li per acquistare due bottiglie di integratori salini per sportivi,  le più economiche chiaramente ; studiare la situazione e mettere dentro le borse sportive più cose possibili dando la precedenza ad alcolici formaggi e salumi di ogni sorta . Lo facemmo con la nostra solita sicurezza  ed esperienza  , io in un reparto e lui in un altro.La scena durò pochi minuti e cercammo di dare meno sospetti possibili, il personale da eludere era poco e noi eravamo tutto occhi e concentrazione. Dopo aver riempito le capienti borse di ogni ben di Dio a distanza ci facemmo il nostro  segno d'accordo che significava di avvicinarsi alla cassa con le nostre due bottiglie di acqua e sale e cosi facemmo.Matteo non era un bellissimo uomo, aveva la tipica faccia del bravo ragazzo di buona famiglia  ma le donne si attaccavano a lui con estrema facilità e ci sapeva proprio fare. Dunque arrivati alla cassa come al solito lui scoccò il suo più incantevole dei sorrisi e cominciò subito a fare il simpatico con la cassiera di turno. Lei ci cascò subito e dopo una sequenza di scambi di sorrisi ebeti ci ritrovammo fuori con le borse sicuramente più pesanti  ed un'altra serata folle da progettare . Erano le cinque di pomeriggio e  l' oscurità stava per prendere il posto della luce in quella sera d'ottobre, cominciammo subito a chiamare il resto della compagnia più folle che il destino aveva unito, ci sarebbe stata un'altra leggendaria festa .Eravamo al settimo cielo.